Chicago – LA lungo la Route 66 – Parte 11

Siamo arrivati nei pressi di Paris Spring, Missouri, e ci fermiamo per una visita alla stazione di servizio Gay Parita. Questa che segue è la storia di un contratto che i miei compagni di avventura ed io abbiamo firmato con Gary Turner, il gestore di questo museo on the road.

Gary, tanto per andare diretti al punto, è quel signore con il cappellino rosso nella foto qui sopra, ma ancora noi non lo sappiamo, siamo appena scesi dall’auto. Ovviamente siamo incuriositi, vogliamo capire cosa è tutto questo tripudio di colori e questa struttura dall’aspetto decisamente vintage.

Con aria non troppo spavalda, siamo pur sempre turisti da un altro continente che si avvicinano a “casa d’altri”, oltrepassiamo la recinzione e cominciamo a curiosare.

Ovunque ci giriamo c’è qualcosa che cattura l’attenzione: una vecchia Ford, una vecchia officina, addirittura una persona sotto un’auto intenta ad effettuare una qualche riparazione. Sembra una scena di un film, di una ricostruzione storica molto fedele, sembra tutto come una vecchia foto ma a colori, frozen in time. Ma non c’è una biglietteria, non c’è un tornello da oltrepassare, non c’è nemmeno un’indicazione lungo la strada che ti indichi che tra un miglio c’è un’attrazione.

E’ tutto tanto colorato, tutto nel posto giusto, tutto come avremmo voluto davvero vedere. E’ tutto tanto Route 66!
Alla parete troviamo un vecchio telefono (e per comporre il numero come si fa? centralino…😂), un vecchio termometro che indica 89F (circa 32°C), delle tabelle pubblicitario di candele per motori e tanto altro. Notevoli sono le due pompe della benzina Sinclair, bellissime quando davvero tanto diverse da ciò a cui siamo abituati oggi, eppure funzionavano! Bellissime anche le insegne pubblicitarie Coca Cola, Dr. Peppers e tutte le altre, con quei loro font così fuori dal tempo e per questo immortali.

Ma il bello non è ovviamente fuori, sotto il sole, il bello è dentro, è in un incontro, quello con Gary Turner. Questa stazione è una replica di quella originale del 1930, andata distrutta in un incendio. Tutto ciò era destinato a diventare la perfetta combinazione di “mancave” (stanza degli hobby, ma non è esattamente la definizione giusta, è difficile da tradurre) e “visitor center” della Route 66 di Gary. A questa infatti lui ha dedicato gli ultimi anni della sua vita dopo il pensionamento.

“Well, my brother-in-law sold me this property. There was an old gas station here. We built a new gas station. The original station was built in 1930, and burned down in 1955. This property is called Gay Parita,” the late Gary Turner said in 2012, with his signature gravelly voice.
“It was built by Gay and Fred Mason. Gay Parita was named after Gay. If you were in Spain, ‘Parita’ means equal. But you only see Gay’s name up there, so she’s probably more equal than Fred was.”
Never mind that “Parita” is not exactly “equal” in Spanish (more likely Italian), and that Parita may very well have been an old place name for this part of rural Missouri about 20-miles west of Springfield. It’s all part of the myth and legend of a man who turned his retirement years into a memorial period that have left a permanent impact on the Route 66 community.
“Route 66 has a spirit. It’s alive, and it’s growing all the time.”
Even in death, his spirit is helping fuel that flame.
Dal sito https://www.routemagazine.us/stories/friends-for-life che ovviamente vi invito a leggere.

Ed eccoci qua, prima io e Gary Turner, poi Alessandro, Gary ed io. Lui ci ha accolti nella sua “mancave” come amici, non come visitatori. Ci ha illustrato praticamente tutto e ci ha “forzato” (bonariamente, of course!) a fare una foto, anzi la foto di rito, con lui che ci concede di usare il telefono della stazione di servizio per chiamare chi vogliamo. Era il rito preparatorio alla firma del contratto.

Sul tavolo, davanti alla base del telefono, c’è una stampa della stazione di servizio. L’abbiamo firmata entrambi, ed è questo il nostro contratto che ci ha fatto diventare “Friends for life“. Il sogno della sua vita era quello di incontrare le persone che sognavano di fare un viaggio lungo la Route 66: anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo dato il nostro contributo!

Ovviamente non ci ha illustrato solo l’interno, ma anche l’esterno della stazione di servizio: una meraviglia vederlo così appassionato!
Come segno di gratitudine non potevo non portare via con me un libro della Route 66. Lui non chiedeva nulla per la visita, ma se acquistavi qualcosa ne era contento. E così è stato, ho preso uno di quei libri fotografici che si vedono sul tavolo in questa foto, quello con il “66” bianco in primo piano.

E poteva non farmi una dedica? Assolutamente no! Nel retro della prima copertina Gary ha fatto la sua dedica ricordandoci che “Heart Kicks on 66. Friends for Life“. Era il 13 Agosto 2011.

Sempre in questo luogo fuori dal tempo, conosciamo anche un’altra persona, River Pilot, un tipo allegro e intraprendente. Era seduto a lavorare al suo laptop fuori da un piccolo negozio di souvenir a fianco alla gas station. Ci chiede da dove veniamo e dove andiamo. Ovviamente gli raccontiamo del nostro viaggio sulla 66 e allora ci chiede se vogliamo acquistare un suo plugin per i navigatori Garmin e TomTom.

Il costo di 10$ non mi spaventa: lo compro! Prendo il mio Garmin dall’auto e gli faccio fare l’installazione. Da qui in avanti sapremo come muoverci lungo la Route 66, turn by turn, per scovare tutte le migliori attrazioni! E potevamo non fare anche con lui una foto? Certo che no!

Dopo tutto ciò direi che possiamo anche rimetterci in viaggio, tante altre affascinanti “scoperte” ci aspettano, turn by turn! 😂 Ma prima qualche altra foto è obbligatoria.

In particolare qui sopra ho pensato di metterne tre che sono significative di questo luogo.
La prima è un’insegna che, a dire il vero, è auto esplicativa. Dedicata alla Route 66 c’è anche una birra.
La seconda invece è un dettaglio della terza, ovvero l’indicazione “Route US 66” stampata direttamente sull’asfalto. Gary ci ha spiegato che sono stati costretti a fare così perché le altre insegne, quelle in metallo su pali ai lati della strada, vanno letteralmente a ruba, cioè la gente viene e le ruba. In fondo, a quanto pare, tutto il mondo è paese, per davvero!
In ogni caso, come mostra la terza foto, “The road has always led west”: il viaggio continua!

Dedico questa pagina a Gary, ci ha lasciato nel 2015: buon viaggio amico mio!