Siamo arrivati nei pressi di Paris Spring, Missouri, e ci fermiamo per una visita alla stazione di servizio Gay Parita. Questa che segue è la storia di un contratto che i miei compagni di avventura ed io abbiamo firmato con Gary Turner, il gestore di questo museo on the road.
Gary, tanto per andare diretti al punto, è quel signore con il cappellino rosso nella foto qui sopra, ma ancora noi non lo sappiamo, siamo appena scesi dall’auto. Ovviamente siamo incuriositi, vogliamo capire cosa è tutto questo tripudio di colori e questa struttura dall’aspetto decisamente vintage.
Con aria non troppo spavalda, siamo pur sempre turisti da un altro continente che si avvicinano a “casa d’altri”, oltrepassiamo la recinzione e cominciamo a curiosare.
Abbiamo trascorso la notte a Springfield, in Missouri. E’ il quinto giorno di viaggio e se guardiamo la mappa siamo ancora davvero lontano dalla nostra meta, Los Angeles, o meglio Santa Monica, ma ci arrivermo, con calma. La tappa di oggi è abbastanza impegnativa e lo dimostrano le 378 foto scattate, e altrettanto impegnativo sarà scegliere quali pubblicare 😅. Ad ogni modo la Route 66 ci porterà ad Oklahoma City, in Oklahoma, ovviamente.
Come mostrato le due città distano poco più di 4 ore in auto, ma a noi servirà tutta la giornata, tante deviazioni ci aspettano, lo spettacolo è assicurato.
Alzi la mano chi è stato a Londra ed ha trovato brutto tempo. Alzi la mano chi è stato a Londra e non ha sentito freddo, anche in Agosto. Alzi la mano chi è tornato a casa da una vacanza a Londra più bianco di quando è partito! Ed ecco perché il 24 Aprile sono andato a Brighton! Ovviamente anche in questo caso devo ringraziare la mia cara amica che ancora una volta mi ha fatto da “badante”, è stata sua l’idea di questa mini vacanzina nella vacanza. Grazie!
Brighton è a sud di Londra, facile. Prendete la mappa, trovate Londra, spostatevi a Sud e la trovate, ovviamente sulla costa. Non c’ero mai stato, finora mi ero mosso sono all’interno della Gran Bretagna, quindi il mare inglese è una new entry assoluta!
Dopo aver lasciato St. Louis ci dirigiamo a sud ovest, verso Springfield, in Missouri (ne abbiamo già visitata una in Illinois, la capitale). La tappa odierna prevede circa quattro ore di guida, 223 miglia, come mostrato nella mappa qui sotto.
Poco prima di partire sto ancora scattando foto (tanto per cambiare) quando faccio un passo senza accorgermi di uno scalino e mi faccio veramente male ad una caviglia. Subito non sembra nulla di troppo grave, riesco comunque a camminare, ma mettendomi alla guida e non utilizzando la gamba sinistra (auto con il cambio automatico…), l’immobilità fa sì che alla prima tappa, alle Meramec Caverns, mi ritrovo praticamente impossibilitato a camminare dal dolore.
Siamo a Stanton, MO, ed è facile arrivarci tramite la Interstate 44. I miei due compagni di avventura entrano, io li aspetto in auto. Tra l’altro piove, una noia!
In queste caverne a fine ‘800 usava rifugiarsi Jesse James, bandito noto per la straordinaria mira. Ora sono un luogo tranquillo da visitare, un’attrazione molto interessante dove dovrò tornare, a quanto pare.
Siamo oramai nell’entroterra americano, per un po’ non vedremo più grandi città con alti grattacieli ma edifici bassi e dall’aspetto non troppo lussuoso. Lungo il percorso incontriamo tanti campi coltivati le cui dimensioni sono impressionanti, non si vede a volte la fine. Come detto, siamo lungo la Interstate 44 e fino a Springfield c’è poco da vedere. Ma il percorso è comunque interessante perché ci dà modo di apprezzare l’America che produce, l’America che lavora, non l’America degli aperitivi e dei party a cui è solito prendere parte chi vive nelle metropoli.
Lungo il percorso ci imbattiamo in una rivendita di surplus militare. Ci fermiamo incuriositi dalla gigantesca scritta “Army Surplus” ma è già tardi, il negozio è chiuso. Ovviamente non avremmo comprato nulla (forse, mai dire mai 😅), ma questo tipo di negozi, un po’ polverosi, con oggetti improbabili tra cui curiosare a cui mai si sarebbe pensato, con quello stile ruvido e i colori verde militare ci piace molto. Pazienza, evidentemente non è giornata, almeno per me 😅.
Fortunatamente ogni tanto troviamo qualche cartello stradale che ci ricorda perché siamo in viaggio, ovvero per percorrere quanto più possibile la Route 66.
Orami Springfield è vicina, e un bel tramonto ci dà il benvenuto nell’area metropolitana della città. Dopo acqua, infortuni e attività chiuse, almeno un bel panorama fa piacere.
Giusto il tempo di sistemarci in hotel e si va a cena. La scelta cade su una sorta di pub, non è male. L’aspetto è quello tipico dei locali per gente del posto, non proprio turistico, o almeno è questa l’impressione che abbiamo. Mangiamo qualcosa, il classico hamburger con patatine, beviamo una birretta, le ultime foto e poi a riposare.
Finalmente vediamo qualche segno decisamente “vintage” della Route 66. Troviamo auto e pompe della benzina tipiche della metà del secolo scorso: bellissime!
Sono stato a Londra diverse volte, non solo per piacere ma anche per lavoro. Vi ho anche passato una notte per sbaglio a causa di un volo cancellato (doveva essere solo uno scalo, no comment). Ma non mi era mai passato per la testa di visitare Kingston 😅, e a dirla tutta nemmeno la conoscevo (altrimenti sarei stato perfetto 😂😂😂). Scherzi a parte, devo ringraziare una cara amica se l’ho visitata, è stata lei la mia guida, la mia personale “badante” di un sabato di fine Aprile. Ed è a lei che dedico questo nuovo articolo: grazie!
Innanzi tutto cerchiamo di capire dove si trova questa Kingston, poi magari capiremo perché andarci. Il nome completo, per la verità, è “Kingston upon Thames”, ma per gli amici… avete già capito.
La cittadina dista una ventina di km dal centro di Londra, e ci si può comodamente arrivare in treno dalla famosa stazione di Waterloo (la battaglia, quella famosa, ricorderete sicuramente, dai..) in 24 minuti.
Nell’articolo precedente siamo arrivati St. Louis, in Missouri, e vi abbiamo passato la notte. Ora la città ci appare sotto un’altra luce, letteralmente e gli effetti delle luci notturne lasciano spazio ad una brillantezza di colori assoluta e la prima tappa non poteva che essere il Gateway Arch. Se di notte è bellissimo con l’illuminazione che lo slancia verso l’alto, di giorno è maestoso in tutta la sua imponenza e tutto sembra microscopico a confronto!
Siamo a St. Louis, in Missouri, secondo stato del viaggio da Chicago a Los Angeles. La giornata è stata lunga, abbiamo alle spalle alcune centinaia di miglia e quindi il primo pensiero è dove cenare e cosa mangiare. Dopo una breve sosta in hotel usciamo in cerca di qualcosa di buono. Sono circa le 9 di sera e ci rendiamo conto che effettivamente è tardino (per loro), i locali sono quasi tutti chiusi. Per fortuna ne troviamo uno aperto nel “Laclede’s Landing Riverfront District“, cioè la zona lungo il fiume Mississipi dove si trovano locali per intrattenersi e mangiare.
Entriamo in quello che si chiamava (perché pare essere oramai definitivamente chiuso) Jake’s Steak, al 708 N. 2nd St. St. Louis, MO 63102. Non lo sapevamo, ma a quanto pare abbiamo cenato nel locale auto definito “the best strip joint in St. Louis”. In effetti non è andata male.
Proseguiamo lo spostamento verso St. Louis iniziato nell’articolo precedente.
Lasciamo Pontiac e andiamo verso Springfield, IL. Specifico lo stato, Illinois, perché ci sono diverse Springfield in USA (dovrebbero essere 34 o 36 – non è chiaro – in almeno 25 stati differenti) e almeno un’altra la visiteremo, in Missouri. Piccola nota: la serie “The Simpsons” è ambientata in una città chiamata genericamente “Springfield”, senza indicare uno stato specifico: ci sarà un perché? 😂
Lungo la strada, la I-55S, incontriamo piantagioni immense di vari cereali. Sono veramente immense, non si vede la fine all’orizzonte. Siamo decisamente in America! Il percorso è piacevole, il traffico non è eccessivo, è quell’ora e quaranta minuti di auto nemmeno si sente. Lungo quei circa 170 km incontriamo diverse fattorie e l’aspetto è quello tipico che ci immaginiamo, esattamente come abbiamo sempre visto nei film.
E’ il giorno della partenza, lasceremo Chicago per dirigerci verso sud-ovest. Ma prima facciamo un’altra passeggiata in città, c’è ancora tanto da vedere. Una cosa molto caratteristica, oltre ai ponti sul fiume, è la metropolitana sopraelevata: boh, non so, ma all’epoca mi destava tanta curiosità.
Parlando con amici vari, posso affermare con certezza che una parte non sa cosa sia la Route 66, di quelli che ne sanno qualcosa non sanno dove sia l’inizio, altri pensano che finisca a Las Vegas, altri che inizi da qualche parte in California. Bene, anzi no, mica tanto bene. Perciò se vi chiedete almeno se la Route 66 ha un punto di inizio ufficiale la risposta è sì, ed è posto al 78-98 E Adams St, Chicago, IL 60603, Stati Uniti. Potevamo non andarci e fare una fotina prima di partire?
Nel terzo articolo su questa traversata abbiamo visitato downtown Chicago e ci siamo fatti affascinare dal panorama dalla John Hancock tower. Scesi dalla torre, proseguiamo la visita della città.
10 Agosto 2011
Muoversi a Chicago è facile, sia a piedi che con la metro. Anzi, forse di più a piedi. E così ci facciamo quattro passi in tranquillità.
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